Un libricino di 41 pagine che si legge tutto d’un fiato.
Tempo stimato: un’oretta se ve la prendete con calma, il tempo di posa della maschera Balique per un surplus di nutrimento per i capelli. 😊
‘We should all be feminist’ (Giulio Einaudi Editore), che potete trovare nella versione italiana ‘Dovremmo essere tutti femministi’ è un libro che nasce in realtà come adattamento di una conferenza che la sua autrice, l’attivista e scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, aveva tenuto nel 2012 al TEDx.
Piccola digressione per chi non sapesse cos’è il TEDx: si tratta di cicli di incontri e conferenze realizzati da un’organizzazione no profit che si tengono in tutto il mondo e che promuovono ‘idee che vale la pena di diffondere’ su tante tematiche, dalla tecnologia al design, dalla cultura al progresso, dal benessere alla crescita personale. Pensate che anche la Ross ha partecipato alla versione italiana del TEDx a Pescara in cui ha parlato della filosofia del mangiare bene ed era emozionatissima!
Torniamo alla nostra lettura: nel libro, Adichie spiega cosa sia per lei il femminismo moderno, partendo dalla sua storia personale.
In Nigeria una donna acquista dignità solo se si sposa. Fin da piccola deve essere educata ai lavori domestici e a non pensare in grande.
Non deve avere né obiettivi, né traguardi ambiziosi.
Racconta anche di quando, già adulta, è entrata in uno dei migliori alberghi della Nigeria e una guardia all’ingresso l’ha fermata per farle delle domande piuttosto irritanti: che uomo aspettava? Poteva dimostrare di essere un’ospite dell’albergo? Tutto questo perché, in Nigeria, se una donna nigeriana entra in un albergo da sola deve essere una prostituta. Non può essere una lavoratrice che si paga la propria stanza. Se un uomo varca l’ingresso, non viene fermato.
Gli esempi sul suo Paese sono tanti, ma Adichie si rivolge poi a tutto il mondo, spiegando che spesso, certi atteggiamenti, sono il frutto di una cultura sbagliata della percezione della donna.
Facciamo un torto ai maschi educandoli come li educhiamo, dice. Soffochiamo la loro umanità. La virilità è una gabbia piccola e rigida in dentro cui richiudiamo i maschi. Insegniamo loro ad aver paura della debolezza, della vulnerabilità. Perché devono essere ‘uomini duri’.
E insegniamo alle femmine a ‘farsi piccole’, a restringersi. E’ come se dicessimo alle donne: puoi essere ambiziosa, ma non troppo.
Se nella coppia guadagni di più, fai finta che non sia così, altrimenti sminuirai la ‘virilità’ del maschio.
E se mettessimo finalmente in discussione questi stereotipi? Perché il successo di una donna dovrebbe essere una minaccia per l’uomo?
Altro tema molto caldo è quello delle relazioni: la società spesso trasmette alle donne la sensazione che, se a una certa età non sono sposate, allora sono delle fallite. Stesso discorso se non hanno figli. E’ facile dire: ma la donna può rifiutare tutto questo. Ma la realtà è che somatizziamo molto queste distinzioni di genere. Saremmo tutti più liberi senza le aspettative legate al genere a cui apparteniamo, che sia maschile o femminile.
Il libretto di Adichie ci piace perché non è un elogio sfrenato del femminismo, ma affronta con lucidità dei problemi sociali evidenti come anche la questione delle differenze di salario tra uomini e donne.
Vi abbiamo incuriosite? Speriamo di avervi dato qualche spunto di riflessione!
P.S: pensate che una parte del discorso al TEDx di Adichie è stata inserita in una canzone molto famosa per volontà della stessa cantante! Sapete di quale si tratta? Nientemeno che di ‘Flawless’ di Beyoncè!
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